Interviste

Resoconto delle interviste agli studenti dell’Istituto Aldrovandi-Rubbiani di Bologna

sull’Insegnamento della Religione Cattolica e l’Ora Alternativa

 

Le interviste sono state effettuate tra il 29/5 e il 3/6 2010, su un campione di 39 studenti presenti nelle classi nei giorni in cui si è svolta l’indagine.

Di questi, 30 non si avvalgono dell’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), 9 se ne avvalgono.

Dei 30 studenti che non si avvalgono, 2 appartengono a famiglie di altro credo religioso.

 

VA Grafica –  la classe è composta da 18 studenti, di cui 5 seguono l’ora di religione e 13 non se ne avvalgono

 

V B Grafica la classe è composta da 13 alunni, di cui 2 hanno scelto l’insegnamento di religione e 11 non se ne avvalgono.

 

V A Turistica – la classe è composta da 12 studenti di cui 2 hanno scelto l’insegnamento di religione e 10 non se ne avvalgono

 

.Il setting per le interviste è stato impostato in forma circolare per favorire l’ascolto reciproco. Ad ognuno di loro vengono poste delle domande a cui risponde invidualmente e al termine del giro di domande e risposte si apre un dibattito orizzontale tra tutti gli studenti, avvalentesi e non, dell’IRC.

Tutti gli studenti delle 3 classi hanno dimostrato interesse e disponibilità nell’indagine in corso. La tematica dell’ora alternativa all’insegnamento di religione li riguarda direttamente in modo concreto e riescono al termine di cinque anni di esperienza scolastica, a esprimersi criticamente e a valutare la problematica in modo abbastanza maturo.

Non hanno mai prima d’ora riflettuto veramente sull’opportunità di avere una vera alternativa all’insegnamento religioso, e anche in quelli che seguono l’ora di religione, si riscontra una mancanza di vera consapevolezza della scelta, (dovuta forse ad un vuoto educativo che aiuti a riflettere con serietà, sulle scelte dei ragazzi in questo senso).

 

 

A)        Avvalentesi dell’ IRC           :

 

                                               Perchè hai scelto di frequentare l’ora di religione?

                                               In questi anni hai sempre frequentato?

                                               La tua famiglia è credente?

                                               Ti soddisfano le lezioni di religione?

                                               Su cosa si basano i programmi e i libri di religione nella vostra                                     classe?

                                               Nel corso dell’ora è possibile intervenire in un dibattito aperto?

                                               Se potessi, cosa vorresti cambiare delle lezioni di religione?

 

Coloro che seguono l’ora di religione cattolica hanno tutti alle spalle famiglie credenti, praticanti, e non, i luoghi e riti di culto. Non sono però altrettanto credenti i ragazzi, che si rendono conto di avere subito il condizionamento delle idee della famiglia. Si riscontrano solo un paio di casi di ragazzi frequentanti l’ora di religione che sono invece credenti e consapevoli della propria fede religiosa. Questi due casi di ragazzi consapevoli della scelta fatta, sono particolari, uno di loro viene da una famiglia di non credenti e autonomamente ha scelto di seguire l’ora di religione, riuscendo ad argomentare la sua scelta. La maggior parte di loro però dichiara che si tratta di un’adesione solo formale ad una religione che è cultura nazionale, piuttosto che vera spiritualità.

L’ora di religione soddisfa la metà dei ragazzi che la frequentano e questo è dovuto ad insegnamenti ed approcci diversi tra docenti. Coloro che ricevono un insegnamento basato sul dialogo e il dibattito aperto, sui fatti di cronaca e di politica, che emergono dalla lettura dei quotidiani, sono piuttosto soddisfatti, anche se confessano che preferiscono utilizzare l’ora per svolgere i propri compiti in disparte. Altri sostengono di non ricevere alcun insegnamento e che l’ora di religione si riduce, per quasi tutta la classe, in un’ora di studio individuale. In linea di massima l’ora di religione è vissuta nell’indifferenza e va da un livello di accettazione passiva di attività svolte dall’insegnante, come i dibattiti sui fatti di cronaca che in alcuni destano interesse e apprezzamento, ad uno stato di indifferenza, in questo caso la maggior parte ne approfitta per fare i compiti individualmente. A volte, nel peggiore dei casi, l’insegnante di religione diventa un puro controllore dell’ordine in classe, in cui ognuno svolge le proprie attività personali o in cui si formano piccoli gruppi di chiacchiere.

Per quanto riguarda l’insegnamento della dottrina cattolica, questa non è esattamente oggetto dell’insegnamento di religione. I ragazzi che si avvalgono ha nno comprato il testo, ma non lo portano a scuola, perchè l’insegnante non se ne serve. Il libro di religione comprende una prima parte dove si affrontano le varie relioni nel mondo ed una seconda parte che approfondisce gli elementi della religione cattolica.

Ne risulta che difficilmente viene valorizzata l’ora di religione, sia da parte degli insegnanti che da parte degli studenti.

Alcuni ricordano come unica attività concreta svolta con l’insegnante di religione, i cosiddetti “schemi”fatti al 3° anno, attraverso i quali hanno affrontato i parallelismi, le similitudini e le differenze tra le varie religioni nel mondo. Ma è stata un’esperienza isolata e mai approfondita.

 

Molti di loro sono critici e pensano che la scuola non sia il luogo adatto per ricevere degli insegnamenti religiosi e sostengono che quello che hanno imparato rispetto alla religione cattolica, non l’hanno imparato a scuola.

 

 

Non avvalentesi dell’IRC:

 

                                         Perchè hai scelto di non frequentare l’ora di religione?

                                          In questi anni non ti sei mai avvalso dell’ora di religione?

                                         La tua famiglia è credente?

                                               Che tipo di opzioni hai scelto in questi anni?

                                               Se hai cambiato opzione, cosa ti ha portato a farlo?

                                               Ti soddisfa l’organizzazione dell’ora alternativa nella scuola?

                                               Cosa pensi che si dovrebbe e potrebbe fare, durante un’ora che                                             sia alternativa alla religione cattolica?

Se ci fosse un’offerta didattica e formativa valida e interessante,

la sceglieresti, o preferiresti comunque l’uscita da scuola?

                                              

 

 

Dei 30 studenti intervistati che non si avvalgono dell’insegnamento di religione, 27 hanno scelto l’opzione D: uscita da scuola, o l’opzione E: entrata posticipata o uscita anticipata.

Di questi 27 non avvalentesi dell’IRC che negli ultimi tre anni ha scelto l’opzione D o E, circa la metà ha cambiato percorso alla fine del biennio: una parte proveniva dalla scelta di avvalersi dell’IRC e ha cambiato opinione sia perchè l’ora di religione non dava “niente”, sia perchè sapevano che i loro compagni di “alternativa” uscivano da scuola liberamente per un’ora. Un’altra parte proveniva dalla scelta di non avvalersi dell IRC, con scelta dell’opzione A: attività didattiche e formative ( questi hanno tutti ritenuto di non continuare perchè in realtà quest’opzione non è messa in pratica da alcun insegnamento) ; B: studio assistito, o C, studio individuale, tutti comunque daccordo che davanti alle a quello che la scuola concretamente offre ai non avvalentesi, l’uscita da scuola è sicuramente la più interessante per loro.

Appartengono o a famiglie credenti, ma che non frequentano luoghi di culto e partecipano solo a cerimonie ufficiali religiose, come matrimoni e funerali, oppure a famiglie non credenti, dove spesso, solo la madre conserva ancora il rispetto della tradizione religiosa.

La scelta di non avvalersi è dunque dovuta o alla distanza dalla religione della famiglia, o ad una certa indifferenza rispetto alla questione del’educazione religiosa, che non è oggetto di riflessione e di analisi per i ragazzi, nè a scuola, nè tantomeno in famiglia.

 

Il cambio di scelta  e di opzione, da parte degli studenti nel corso degli anni,  è dovuto soprattutto alla possibilità che hanno, diventando più grandi, di uscire da scuola.

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La proposta della maggioranza degli studenti non avvalentesi, nell’eventualità che un’ora alternativa con dei contenuti didattico-formativi gli venisse offerta, è di ricevere degli insegnamenti che riguardino le religioni e le spiritualità nel mondo, le mitologie e le simbologie religiose nella storia delle religioni, le affinità e le divergenze antropologiche e culturali che connotano le fedi nel mondo. Le loro curiosità e i loro slanci immaginativi convergono molto su questo tipo di tematiche, ritenute una possibile alternativa valida all’ora di religione. Altre idee originali sono emerse: è stato proposto da alcuni ragazzi, un percorso alternativo di autoformazione ed orientamento nel lavoro, in un’ ottica di “autosviluppo personale” che li aiuti ad avere piena consapevolezza di sè e delle proprie capacità quando saranno proiettati fuori dall’ambiente scolastico. Altri si immaginano un momento di dibattito aperto su tematiche esistenziali. Altri ancora hanno proposto un “corso sul dialetto” che dichiarano di non conoscere e di avere interesse a imparare. Tutti gli studenti intervistati hanno vissuto un momento di riflessione critica sull’argomento che ha fatto da stimolo per delle proposte aperte.

 

Tutti i ragazzi avvalentesi e non dell’IRC sono disposti a riflettere su delle soluzioni ad una problematica che gli si svela nel momento in cui approfondiscono il tema collettivamente, ma nel momento in cui gli viene chiesto se dinanzi alla prospettiva di una valida offerta didattica e formativa alternativa, uscirebbero comunque da scuola, alcuni (per fortuna una netta minoranza) hanno risposto di sì.

 

Se ne evince che, nonostante gli stimoli notevoli che hanno dato i ragazzi in occasione di quest’intervista, alla riflessione su un insegnamento alternativo e sul loro diritto di riceverlo, le opzioni D ed E: uscita da scuola, distolgono gli studenti meno motivati, dall’impegno di dedicarsi alla proposta didattica e formativa, anche se di loro interesse.

 

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