5° Incontro ricerca-azione: proposta di attivazione dell'ora alternativa

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 Diario di Bordo

 

11 giugno 2010

h. 15.00

 

 

Il gruppo oggi è composto da quattro insegnanti del gruppo originario più B., un insegnante che, interessato ai risvolti attivi della ricerca-azione, ha collaborato nella ricerca di questi giorni. B. aveva partecipato agli incontri del gruppo di ricerca dell’anno scorso e quest’anno si è tenuto spesso informato sull’andamento della nostra ricerca. Così ha deciso di prendere parte attivamente all’ultimo incontro di quest’anno.

 

Si è trattato di un incontro operativo, finalizzato alla messa a punto degli obiettivi che ci eravamo dati nell’incontro precedente: presentazione al prossimo Collegio Docenti di martedi 15 giugno, di una proposta di delibera per l’attivazione delle attività didattiche e formative alternative all’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC).

 

Il gruppo era attento e attivo, ma ci siamo dati un ordine del giorno per rendere fruttuoso quest’ultimo incontro. F. ha esposto i dati quantitativi dell’indagine, io ho fatto un resoconto delle interviste, con dati quantitativi e qualitativi, al termine abbiamo discusso dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato sull’Ora Alternativa. In ultimo abbiamo cercato di scrivere collettivamente un testo rivolto al Collegio Docenti.

 

Io: “ F. ha svolto un’indagine di tipo statistico sulle frequenze dell’IRC e dell’OA tra gli studenti di quest’Istituto ed ha prodotto una tabella grafica, io ho intervistato un campione di 39 ragazzi delle classi quinte. Con l’aiuto della giusrisprudenza e l’elaborazione di questi dati, stendiamo una proposta di delibera al Collegio”.

 

F. comincia a esporre i dati della sua ricerca, ma appena nomina il gruppo di ricerca-azione chiamandolo “commissione laicità”, nascono dei dubbi sulla denominazione. Io sostengo che questo è un lavoro di ricerca attiva e che questo gruppo di persone ha operato nell’ottica che muove un gruppo di r-a. Alcuni di loro sostengono che se si parla di ricerca-azione al gruppo docenti, si rischia di non riscuotere interesse e comprensione perchè la maggior parte di loro ignorano la r-a oppure non la tollerano. Mentre invece parlare di “commissione” è più familiare, nel senso che rientra nella terminologia scolastica.

Secondo me è bene che tutti gli insegnanti della scuola sappiano che quest’anno un gruppo di ricerca ha lavorato in questa scuola, altro è poi farlo rientrare nelle attività della “commissione”.

 

P.: “La scuola superiore in Italia non prevede nessun tipo di ricerche al suo interno, esiste solo la possibilità di avvalersi di alcune risorse per dei progetti. Questa ricerca bisogna collocarla da qualche parte, la scuola somiglia ad una struttura parlamentare con consigli, commissioni...

E’ inusuale che nella scuola si faccia ricerca, si può considerare un gruppo di ricerca della commissione laicità. Quello della commissione è il luogo formale dove si svolge l’attività del gruppo di r-a.”

 

Mi chiedono di intervenire al prossimo Collegio Docenti, ma non sono sicura che venga accettata la mia presenza esterna: è una richiesta che era stata già fatta al Dirigente qualche anno fa in occasione della proposta di un mio intervento con il progetto AltrAlternativa.

 

F.: “ il 70% degli studenti dell’Istituto non si avvale dell’ IRC. Dal terzo anno si osserva una migrazione dalle opzioni A, B e C verso D ed E.”

 

P. e A.: “Bisogna mostrare i dati, far vedere il grafico, perchè queste cose si sanno, ma quando si vedeno fanno più effetto.”

 

F.: “I ragazzi che si iscrivono al primo anno scolastico sono intenzionati a seguire un’ora alternativa, ma quando si accorgono che non c’è alcun offerta, già dal secondo anno, migrano verso l’opzione D ed E, verso l’uscita dalla scuola. Questa è la nosta situazione allo stato attuale. Un dato oggettivo: questo comporta una perdita da parte loro di 4 ore al mese di lezioni scolastiche, nell’anno sono 33 ore di non elargizione di un servizio, di negazione del diritto all’istruzione, 33 ore sottratte del diritto allo studio.

Nella nostra scuola l’ora alternativa non è stata attivata. Quest’anno a marzo è stato nominato un insegnante tecnico per garantire qualche mese di studio assistito, opzione B, ma non c’è alcun piano didattico.

 

A questo punto faccio un resoconto delle interviste agli studenti

(Vedi "interviste" nelle pagine del blog)

 

Al termine nasce un dibattito sull’opportunità o meno di poter rivelare i dati degli avvalentesi che criticano l’insegnamento di religione.

 

F.: “ Dire questo in collegio vuol dire entrare nel merito dell’insegnamento dei colleghi. E’ molto delicato.”

 

Mi chiede se posso parlarne io, da esterna.

 

Io: “non ho problemi a farlo, ma il problema per me sarà riuscire ad essere presente nel Collegio Docenti. In fondo si tratta di dati estratti da un indagine nella scuola, non sono io a dire quello che penso, ma riporto solo dei dati oggettivi. Mi rendo conto che dire questo ai colleghi di religione è un riscontro del malfunzionamento del loro insegnamento. Ma posso limitarmi ad esporre così i dati.

F. sostiene che sarebbe stato interessante chiedere ai ragazzi che frequentano religione se sceglierebbero ancora l’ora di religione nel caso che un’attività didattico e formativa interessante fosse offerta in alternativa”.

 

Io rispondo che mi sembra una domanda davvero pretestuosa e non l’avrei mai posta ai ragazzi. In realtà poi viene fuori dagli stessi commenti degli studenti che la scelta dell’ora di religione sarebbe messa in discussione da una valida alternativa, ma è bene che emerga dai loro discorsi e non che sia una domanda posta in questi termini.

 

Ne deduciamo che il vero problema è prima di tutto garantire l’attività didattica e formativa, ma anche la presenza di quest’opzione di uscita da scuola, è il Ministero che ha posto quest’opzione di scelta per i non avvalentesi e bisognerebbe capire se la scuola la può abolire.

 

B.  interviene con la normativa : “ Il Tar aveva bocciato la circolare della Moratti che poi è andata avanti, che sosteneva che nell’ambito della valutazione del credito, l’ora di religione concorre a definire la media scolastica. Il credito è compreso tra un punto più basso ed uno più alto, se uno studente ha una media bassa, allora l’ora di religione, se il ragazzo l’ha frequentata, può intervenire per modificare tale media. Il Tar aveva bocciato questa circolare.

Il Ministero ha fatto ricorso a questa decisione del TAR, nella persona del Ministro Fioroni, il Consiglio di Stato ha dato ragione al Ministro, la religione concorre alla valutazione del credito, ma non in modo discriminatorio per i non avvalentesi. Infatti la scuola, secondo il Consiglio di Stato, è obbligata a garantire un’attività didattica e formativa alternativa per permettere anche ai non avvalentesi di essere valutati, se necessario, anche grazie al credito dell’ora alternativa.

 

F.: “vi leggo alcune riche della sentenza del Consiglio di Stato: ...infatti, nelle scuole in cui il corso alternativo non è attivato, lo studente che per motivi religiosi non intende seguire l’insegnamento della religione, ha come sola alternativa, di non fare nulla. La mancata attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente e delle famiglie. La scelta di seguire l’ora di religione potrebbe essere pesantemente condizionata dall’assenza di inziativa formativa, perchè tale assenza va ad incidere su un altro diritto costituzionale che è la liberta d’insegnamento e il diritto all’istruzione. Ciò evidentemente, non contraddice il carattere facoltativo dell’insegnamento alternativo, tale insegnamento è e deve restare facoltativo per lo studente, che può certamente non sceglierlo senza essere discriminato, ma la sua istituzione deve essere considerata obbligatoria per la scuola, di questo aspetto il Ministero appellante dovrà necessariamente farsi carico perchè altrimenti si creerebbe una situazione non coerente con quanto le stesse ordinanze impugnate sembrano invece presupporre.”

 

B.: “Dunque questa è una sentenza del Consiglio di stato che è l’organo di appello della giustizia amministrativa del TAR. Un pò di tempo fa la ministra Moratti emise una circolare in cui si diceva che per chi frequenta l’ora di religione, tale insegnamento vale come credito ai fini della media scolastica. E’ stato fatto ricorso al TAR contro questa circolare e il TAR ha accolto il ricorso e bocciato la circolare della Moratti che era evidentemente discriminatoria per i non avvalentesi. In seguito, nel governo successivo, il Ministro Fioroni è ricorso in appello al Consiglio di Stato, contro la bocciatura della circolare della Moratti, e se il TAR aveva bocciato la circolare, invece il Consiglio di Stato ha accolto l’appello del Ministero, ha sostenuto che la valutazione nell’insegnamento della religione cattolica è valida ai fini del credito per la media scolastica, ma ha anche aggiunto che è obbligatorio per la scuola istituire una materia alternativa, non obbligatoria, che faccia altrettanto credito ai fini della valutazione. Ha messo il punto sull’obbligatorietà per la scuola di garantire l’ora alternativa .

 

F.: “ Il punto è dunque proporre tre opzioni. Religione, attività didattica e formativa alternativa o uscita di scuola. Dove danno credito sia l’ora di religione che l’ora alternativa. Il dirigente si preoccupa di nominare degli insegnanti e le materie vengono valutate.

 

P. “Questo è un incentivo ad essere presenti a scuola, perchè chi esce non ha diritto a nessun credito, per avere dei crediti, bisogna avere un programma concordato all’inizio dell’anno, concordato con il collegio docenti. Prima di me c’era un insegnante di psicologia che durante l’ora alternativa aveva svolto un programma che verteva sull’antropologia.

 

Io “Un’ altra cosa da verificare sono i tempi di consegna del modulo per la scelta dell’opzione alternativa. Da un’intervista ad un ragazzo che segue religione perchè non ha fatto in tempo a consegnare il modulo per l’anno successivo risulterebbe che i ragazzi al momento dell’iscrizione a scuola decidono se seguire o meno l’IRC, ma il modulo con la scelta dell’opzione gli viene consegnato dopo un paio di mesi (novembre credo) e entro un certo termine devono consegnarlo, altrimenti seguono religione d’ufficio. E’ proprio così?”

 

A.: “”il modulo che ho trovato è una circolare del 26 settembre che invita i ragazzi entro fine ottobre a fare la scelta, ma nel modulo è anche scritto che se la scuola non riesce ad attivare le opzioni A o B, automaticamente chi le ha scelte, dovrà invece scegliere tre C D o E.”

 

B. : “il problema è che l’attivita didattica alternativa dovrebbe essere già pianificata tra giugno e settembre dal collegio docenti, e all’atto dell’iscrizione ogni studente contestualmente dovrebbe dichiarare se si avvale o no della religione e se non si avvale sapere quali sono le alternative attivate dalla scuola e sceglierne una.”

 

A questo punto io esco in giardino a fare una pausa sigaretta e lascio il mio registratore sul tavolo intorno al quale siamo tutti seduti. La conversazione continua senza di me per dieci minuti:

 

B. : “probabilmente non è casuale che avvengano questi errori, se tutti i ragazzi scegliessero di non frequentare religione manderebbero in crisi tutto il sistema”.

 

P. : “è incredibile questa cosa, io sento i commenti di alcuni insegnanti di religione. Un insegnante mi ha detto che secondo lei i ragazzi fino al secondo anno sono vicini alla religione e dal terzo anno vengono “corrotti da noi”. Ho addirittura saputo che i ragazzi certificati, portatori di handicap, che non possono scegliere da soli, vengono iscritti automaticamente all’IRC dalle famiglie con la scuola.

 

F.: “ma questo non è possibile!”

 

B.: effettivamente se vedi in quest’istituto tutti i ragazzi certificati seguono l’ora di religione”

 

P.: “Certo è un bel vantaggio per un ragazzo che si avvale, avere qualcuno che lo protegge un pò se in un consiglio di classe in cui la sua media è critica e i giudizi degli insegnanti sono più negativi che positivi, rischia la bocciatura.... Gli insegnanti di relgione non vogliono sentirne parlare di ora alternativa, questa con cui ho provato a spiegare i vantaggi di una buona alternativa, mi ha risposto che loro di religione in fondo accolgono tutti...anche quelli che credono in altre fedi e religioni..”

 

B.: “ infatti il principio da salvaguardare non è l’accoglienza, anche quelli che fanno i compiti individualmente devono essere ben accolti dall’insegnante che li sorveglia, ma dare uno strumento di conoscenza,di formazione equivalente all’insegnamento di religione.

 

P. : “Io mi sono sbattezzato, e se l’ho fatto è perchè se mia mamma quando ero neonato mi avesse iscritto ad un sindacato o ad un partito politico, io da adulto avrei avuto tutto il diritto di non approvare la scelta e mi sarei sentito libero di negarla. Con questo non voglio dire che battezzarsi abbia la stessa valenza intrinseca dell’iscrizione ad un sindacato, ma nella forma è equivalente. In Germania, che è un paese protestante, ogni anno devi dichiarare se sei ancora di un certo credo o se non lo sei più”.

 

B.: “Non sarebbe meglio che la Chiesa, se anche agli atti avesse un numero minore di cattolici dichiarati, fosse sicura che coloro che si dichiarano cattolici lo siano veramente?”

 

Passiamo alla scrittura della proposta da presentare al collegio.

 

Per accertarci che io possa partecipare al prossimo collegio docenti, cerchiamo il Dirigente per chiederglielo. Ci risponde per telefono, come era prevedibile, che non è possibile.

Così cerchiamo di fare un piano d’intervento senza la mia presenza. Scriviamo il testo: Proposta al Collegio docenti di delibera per l’attivazione dell’ora alternativa nell’anno scolastico 2010/2011 e decidiamo che tipo di intervento farà ciascuno di loro.

 

 

 


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