Incontro nella classe IV B
relazione dell’ incontro in IV B
sul tema della laicità
Ricerca-azione sull’educazione laica nella scuola
Sabato 4 Aprile 2009 h. 10.30
L’incontro di oggi è stato svolto in forma di intervento agile e veloce.
Non ho disposto i banchi a cerchio, ma mi sono subito inserita nell’ordine-classe esistente.
Ho introdotto la mia presenza collegandomi in breve al discorso sulla laicità e al termine “laico”. Ho chiesto ai ragazzi come loro interpretano questo concetto.
Mi hanno risposto quasi in coro che non hanno bene idea di cosa significhi e che fanno confusione tra il termine “ateo” e il concetto di laicità.
Così provo a interrogarli-intervistarli singolarmente o a piccoli gruppi.
Man mano che l’ora trascorre l’attenzione dell’intera classe cala e rimangono singoli gruppi che si mostrano particolarmente implicati nel discorso, fino a discutere con me dei concetti che più interessano, mentre il resto della classe innesca prima un brusio di fondo, poi, man mano che si avvicina la fine dell’ora, diventa un vero e prorpio baccano che impedisce di registrare le voci dei ragazzi che parlano. Devo trovare il modo di mantenere alta l’attenzione di tutti e non solo di metà della classe. Il problema di dedicare attenzioni a chi è interessato è che gli altri ne approfittano per disconnettersi completamente dal discorso collettivo.
Carla: “Abbiamo fatto una lezione di italiano in cui la prof.ssa ha parlato del termine:”laico” spiegando l’illuminismo, in cui si faceva una distinzione tra religione naturale e religione rivelata, quella della chiesa, la Verità.. Quindi dopo la rivoluzione francese nasce il termine laico che può avere una sua religione naturale, mantre con l’ateismo non c’è nessuna forma di credenza.
Io: Proviamo ad andare a fondo nell’analisi del concetto di laicità. Chi crede in un Dio accetta che esista solo il proprio Dio, non riconosce la divinità e la credenza altrui, non la considera come Verità, dunque esclude. Il laico, non ha credenze e non ha motivo per escludere delle idee in nome di una Verità. La laicità non ha credenze e dunque è antidogmatica.”
Marco: “Accettare il fatto che altri credano in un Dio diverso è laicità?”
Io: “Direi che piuttosto si tratta di tolleranza, non proprio di laicità. Si è tolleranti quando da credenti o non credenti si accetta, grazie ad un’autoeducazione alla convivenza, che possano esistere altre forme di Verità.
Partiamo dalle nostre esperienze di vita, le nostre credenze, le nostre religioni.”
Pino: “Per esempio anche la scienza può diventare una credenza. Avere una fede cieca nella materia non permette l’apertura per concepire altro dalla materia, una qualsivoglia spiritualità, si può diventare intolleranti anche in questo senso.”
Stefania: “Io sono stata indotta sin da piccola a seguire la religione cattolica, in chiesa mi ci hanno sempre portato, ma io non mi ritengo credente”.
Claudia: “ Ci sono dei comportamenti che mi vengono indotti anche se non sono credente, per esempio io non bestemmio perchè non lo posso fare”.
Io: "Le idee dominanti: la religione ne fa parte, pervade gli uomini e il loro pensiero. Ma tra le idee dominanti c’è anche la politica, ed ecco che anche l’ideologia politica può diventare una religione".
Marco: "Però io ancora non ho capito la differenza tra ateo e laico".
Io: "L’ateo non crede ed esclude ogni forma di credenza perchè in genere è anche materialista, nel senso che non concepisce una qualche forma di spiritualità nell’uomo. Essere atei in sostanza vuol dire mettersi in contrapposizione con chi crede. A volte anche il non credere può diventare una religione
Il laico non ha alcuna forma di credenza, ma non si oppone in maniera dialettica alla religione, la prescinde.
In fondo la laicità è una forma di libertà: è libertà delle idee. Essere laici vuol dire essere liberi di sviluppare la propria idea personale del mondo. Il laico non è asservito ad un’idea dominante e questo non solo nell’ambito religioso, ma nel mondo del lavoro, della politica, del denaro, dello sport...
Autonomia dalle idee vuol dire prendere le idee che sentiamo appartenerci, farle nostre, rielaborarle autonomamente, senza essere asserviti ad alcuna verità dettata da altri.
Anche l’idea di coerenza è relativa, tutto è in trasformazione, anche le idee si possono trasformare e se io non sono schiava di un’idea dominante, ho la libertà di cambiare idea."
Pino: “C’è anche la religione del denaro”.
Francesca: “ Io non credo in niente”
Claudia: “ Nella mia famiglia siamo formalmente cattolici, ma nella sostanza nessuna frequenta la chiesa.”
Silvia: “ Io sono battezzata e anche se i miei non sono praticanti, ci hanno fatto fare i sacramenti e io voglio battezzare i miei figli quando li avrò.”
Federico: “Io mi sono resa conto ad un certo momento della vita che non mi interessava la religione, che non mi corrispondeva e che c’è qualcosa che va oltre l’uomo ma non la so identificare in una religione.”
Carmine: “ Le religioni esistono perchè l’uomo ha paura della morte”
Eleonora: “Le religioni possono diventare fondamentalismo, predicano la tolleranza ma l’effetto è quello dell’intolleranza”
Pino: “ La laicità è anche capacità di ascolto, libertà di ascoltare l’altro.
La laicità è pluralismo, prevede l’esistenza di diverse forme di pensiero.”